Il 1200 è un periodo molto diverso rispetto all’anno mille, più vicino a noi e sicuramente più ricco di fonti a cui attingere, ma non si tratta comunque di un compito semplice. La metodologia è la stessa che applichiamo per l’XI secolo, e anche lo spirito: ricreare, cioè, uno spaccato a 360° della vita quotidiana e della società del Piemonte duecentesco, un affresco vivente quanto più possibile vicino alla realtà storica, utilizzando le fonti documentali a disposizione.
Nel ricostruire il XIII secolo, al fine di rappresentare tutti i ceti della società, si è scelto dunque di ricostruire la guarnigione di una piccola fortificazione torinese, il Castello di Montosolo (che sorgeva lungo la strada del Pino, tra Torino e Chieri) e tutto il “piccolo mondo” che le ruotava intorno, composto dagli abitanti del borgo adiacente. In questo modo al castellano e ai “clientes” armati che presidiano la fortezza, ricostruiti partendo da documenti dell’epoca, si affiancano artigiani, servitori, contadini, donne della Torino duecentesca.